La spada costituisce l’arma principale
del guerriero giapponese. Prova di questo sono le centinaia di scuole
di bujutsu che, dal 1400 in poi, sono sorte per lo studio e la trasmissione
dell’arte del combattere con la spada Così come avvenne in molte
altre culture, per i giapponesi la spada costituisce il simbolo
stesso della classe guerriera ed è avvolta da miti e leggende che
si fanno risalire ai tempi della fondazione mitologica del Giappone.
La spada giapponese è un’arma che, dal IX secolo d.C. circa, ha
assunto una forma ed un utilizzo rimasto pressoché invariato fino
ad oggi. Fondamentalmente si tratta di un’arma usata principalmente
di taglio, senza escludere comunque totalmente le tecniche di a
fondo. La lama possiede una forma ricurva ad un solo taglio. Le
prestazioni eccezionali dell’arma sono rimaste insuperate nelle
storia grazie ad una tecnica costruttiva unica (ne parliamo più
diffusamente in un’altra sezione del nostro sito). Accenniamo solo
che durezza e tenacità della lama erano assicurate dalla tecnica
di forgiatura in cui diversi blocchi di acciaio, a diverso tenore
di carbonio, venivano, dopo un lavoro di purificazione e stratificazione
ottenuto battendo e ripiegando su sé stesso il singolo blocco, inseriti
uno dentro l’altro ponendo il più morbido (basso contenuto di carbonio)
all’interno e il più duro (alto contenuto di carbonio) all’esterno.
Il processo di tempera veniva eseguito solo nella zona di taglio
rendendo la lama affilabile come un rasoio senza far perdere le
caratteristiche di tenacità al tutto. Una costolatura che percorre
l’intera lunghezza della lama ne rafforza la rigidità. La zona dorsale
della lama, mantenuta di spessore adeguato a non indebolire l’arma,
veniva spesso alleggerito scavando scanalature. La lunga impugnatura
consente la presa a due mani.
Il lungo e costoso processo di fabbricazione rendeva la spada appannaggio
della classe guerriera. Tale appannaggio fu comunque sancito da
decreti dello shogunato a rafforzare la completa immedesimazione
del samurai con l’arma.
Il samurai solitamente indossava due spade (quella dei guerrieri
era l’unica classe in Giappone ad essere autorizzata ad indossare
la coppia di spade, il cosiddetto daisho).
La spada lunga, utilizzata
soprattutto in campo aperto o dove lo spazio era sufficiente a consentirne
l’uso, veniva accompagnata da una più corta, di fattura diversa
a seconda del periodo storico. Le arti della spada quindi studiano
l’utilizzo sia della spada lunga (odachi) sia di quella corta (kodachi)
sia delle due spada insieme (nito o ryoto).
Il kenjutsu è la disciplina che studia l’utilizzo della spada in combattimento contro uno o più avversari. Si tratta di un’arte evoluta principalmente sui campi di battaglia nelle epoche turbolente che precedettero lo shogunato Tokugawa. in quel periodo la spada era lunga oltre i 75 cm e veniva indossata al fianco, appesa a dei pendenti, con il filo rivolto verso il basso. Tali spade erano dette tachi e venivano utilizzate sia dal guerriero a piedi sia, soprattutto, a cavallo (ricordiamo che il guerriero giapponese del tempo era principalmente un cavaliere armato di arco e spada).
La spada corta era fondamentalmente un lungo pugnale (tanto), utilizzato principalmente nel corpo a corpo, per perforare o tagliare, o insinuarsi fra le fessure dell’armatura (ioroidoshi). Tuttavia esistono gia dal ‘400 codificazioni dell’utilizzo del kodachi come arma a sé stante usata separatamente (kodachijutsu) o insieme (ryoto) alla spada lunga.
Successivamente, nel periodo Tokugawa, finita l’era delle grandi battaglie, l’utilizzo della spada lunga in campo aperto fu, progressivamente, sempre meno frequente. Il clima insicuro in cui vivevano i guerrieri, molti dei quali avevano perso il loro signore ed erano quindi trasformati in ronin, favorirono lo sviluppo della disciplina dello iaijutsu, Per consentire una efficace e veloce estrazione la spada veniva indossata inserita nella cintura con il filo rivolto verso l’alto, la lunghezza si aggirava intorno ai 70 cm. Tale arma era detta katana o, anche, uchigatana.
La convenzione di non portare la spada all’interno di abitazioni, obbligando il samurai a lasciarle all’ingresso, resero sempre più importante il saper utilizzare la spada corta, consentita ovunque, che diveniva un’arma inseparabile dal guerriero. I Tanto, frequenti nei periodi delle brandi battaglie, continuavano ad essere usati anche in epoca Tokugawa, ma divenne frequente un diverso modello di spada corta, di fattura analoga al katana ma lunga 50 cm circa, detto wakizashi. Il katana ed il wakizashi costituiscono il cosiddetto daisho, la coppia di spade simbolo della classe guerriera. Lo studio del wakizashi fa parte del curriculum di diverse scuole di armi antiche ed anche del moderno kendo.