Dono il mio cuore
a chi ha il cuore puro.
Occhi contenti.
L’associazione Kobukan Roma è una scuola di Arti Marziali Tradizionali Giapponesi (Nihon Kobudo). Nasce all’inizio del 1999 riunendo un gruppo collaudato di praticanti e cultori delle arti marziali tradizionali, da anni presenti sui tatami italiani e internazionali. Da più di vent’anni il nostro Dojo è la nostra seconda famiglia, luogo fisico e spirituale dove gli insegnamenti trasmessi si protraggono anche fuori dal tatami, accompagnandoci nella quotidianità. Sotto la guida dei Maestri pratichiamo “da cuore a cuore” le scuole di arti marziali giapponesi del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, Hoki Ryu e Fuden Ryu.
Aderiamo alla Dai Nippon Butokukai International Division, organizzazione di arti marziali con sede a Kyoto fondata il 17 aprile 1895 sotto l’autorità del Ministero dell’Educazione e sancita dall’Imperatore Meiji.
La nostra storia
Il Dojo è guidato del Maestro Fabio Bardanzellu.
L’associazione Kobukan Roma nasce all’inizio del 1999 riunendo un gruppo collaudato di praticanti e cultori delle arti marziali tradizionali da anni presenti sui tatami italiani ed internazionali. Non è stato difficile trovarci subito d’accordo nel delineare i fondamenti su cui costruire l’associazione ed il suo modo di operare.
In primo luogo l’impostazione tradizionale. Se la tradizione è principalmente una “trasmissione”, un trasferimento cioè di conoscenza da una persona ad un’altra, il nostro intendimento principale è quello di collocarci nell’ambito di scuole che hanno mantenuto questa impostazione e di seguire l’insegnamento dei nostri maestri in modo rigoroso.
La scelta tradizionale è, a nostro parere, quella che dà uno spessore al nostro modo di intendere le arti marziali. I nostri maestri hanno ricevuto la loro conoscenza da altri maestri, i quali la hanno ricevuta da altri maestri, e così all’indietro fino al fondatore della scuola e di più ancora. Si entra a far parte cioè di un qualcosa che non riguarda la singola persona ma ha un valore sovra-individuale. Si tratta di studiare, apprendere, e mantenere delle conoscenze che hanno secoli di storia ed un valore culturale che travalica il tempo e lo spazio. In queste discipline abbiamo trovato l’espressione di valori che sono universali e che mirano al progresso della intera persona umana.
La nostra via è quella marziale, una via che studia tecniche di guerra, strategie per vincere il nostro avversario, per prevalere in battaglia. Questa è la scelta che si adatta al nostro carattere e che per noi è la più soddisfacente. Ma gli obiettivi, lo scopo, la meta che vogliamo raggiungere con questa via non è la sopraffazione del nostro prossimo, ma la ricerca di una armonia, con noi stessi, con il prossimo, con l’intero universo, che supera i conflitti e porta ad uno stato di pace e di unità spirituale.
Come questa cosa sia possibile con la pratica delle arti marziali è difficilmente spiegabile a parole, noi però ci crediamo, ci crediamo perché dai nostri maestri abbiamo intuito questa possibilità.
Per operare in accordo con questi obiettivi abbiamo fatto una serie di scelte precise.
Lo studio continuo sotto la guida dei nostri maestri è la base su cui si costruisce qualsiasi altro discorso aderente alla tradizione. E’ fondamentale quindi per noi continuare ad incontrare con regolarità i nostri maestri per mantenere “pura” la nostra pratica. In secondo luogo l’insegnamento rigoroso di quanto appreso per mantenere viva la conoscenza che ci viene trasmessa. Poi l’impostazione ”no-profit” che abbiamo dato alla nostra associazione e l’adozione di questo credo da parte di tutti i nostri istruttori che, da parte loro, hanno convenuto che l’insegnamento delle discipline marziali deve essere condotto per il solo amore della tradizione e non per riscontri economici.
Per quanto riguarda l’insegnamento abbiamo pensato ad una serie di attività che ci consentissero di presentare la giusta immagine e di far arrivare, in prima battuta a livello di notizia, poi, per chi vorrà praticare con noi, a livelli sempre più approfonditi, il nostro modo di intendere le atri marziali.
Corsi, seminari, stages di livello nazionale ed internazionale, dimostrazioni pubbliche, insieme a questo sito internet, sono solo un esempio delle iniziative che abbiamo intrapreso.
L’impegno è grande ma la passione pure.
Contiamo non certo di diventare un grande gruppo ma almeno di tener fede alla nostra missione studiando e trasmettendo il messaggio originale delle Arti Marziali Tradizionali.
I maestri
Fabio Bardanzellu
- Kyoshi 7° Dan Kobudo, scuola Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu
- Kyoshi 7° Dan Iaido, scuola Hoki Ryu
- 3° dan Sojutsu, scuola Fuden Ryu
Rappresentante Dai Nippon Butokukai Italia Fabio Bardanzellu nasce a Roma nel 1964. Inizia lo studio dello Iaido e del Kendo nel 1986. L’anno successivo conosce il Maestro Kumai che lo introduce allo studio dell’Hoki Ryu Iaido e in seguito del Katori Shinto Ryu. Successivamente conosce il Maestro Sugino Yoshio e, nel Sugino dojo, i maestri Hatakeyama Goro ed Eric Louw. Nel 2000 fonda l’associazione Kobukan Roma di cui è attualmente presidente e responsabile tecnico. Nello stesso anno inizia lo studio del Fuden Ryu sojutsu, un’antica scuola di lancia giapponese, sotto la guida del Maestro Nakada Takeo, attuale 14° caposcuola e dirigente del Dai Nippon Butokukai. Nel 2006 riceve il 5° dan Hoki Ryu Iaido dal Maestro Kumai. Nello stesso anno riceve il 3° dan di Fuden Ryu sojutsu dal Maestro Nakada. Nel 2009 riceve il Menkyo Chuden (6° dan) dal Maestro Hatakeyama Goro per il Katori Shinto Ryu. Nel 2011 aderisce alla Dai Nippon Butokukai International Division (DNBK ID) e riceve la responsabilità di coordinatore per lo Iaido ed il Kobudo in Italia. Nel 2012 riceve dalla DNBK ID il grado di 6° dan e la qualifica di Shihan e nel 2014 riceve il titolo di Kyoshi. Oltre alle arti marziali Fabio Bardanzellu coltiva le passioni dell’escursionismo in Appennino e della calligrafia storica.
Stefano Farelli
- Renshi 5° Dan Kobudo, scuola Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu
- Renshi 5° Dan Iaido, scuola Hoki Ryu
- 5° Dan jujutsu
- 3° dan Sojutsu, scuola Fuden Ryu
Stefano Farelli nasce a Roma nel 1972, inizia la pratica delle arti marziali giapponesi nel 1984 con lo studio del jujtsu moderno. Negli anni di pratica consegue dagli enti nazionali la qualifica di Maestro ed il livello di 5° dan. Insieme ad altri appassionati, si addentra nella pratica e nella ricerca delle arti marziali giapponesi portandolo a fare numerose esperienze con i più rappresentativi insegnanti nazionali ed internazionali. Conosce nel 1993 il M° Fabio Barbanzellu con cui inizia la pratica delle scuole tradizionali (KoRyu) ed esattamente la pratica del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu e dello Hoki Ryu. Non tralasciando lo studio dello jujutsu della scuola Hontai Yoshin Ryu inizia un percorso didattico seguito dagli insegnanti della Dai Nippon Butokukai nella scuola di Fuden Ryu So Jutsu. Lo studio delle scuole marziali tradizionali gli permettono di acquisire esperienze nello studio dello Shingetsu Muso Yanagi Ryu, Katayama Hoki Ryu jujutsu, Tenjin Myoshin ryu jujutsu e Fudo Chishin Ryu Hakuda jujutsu. E’ stato direttore tecnico e didattico in varie enti/associazioni con le quali ha collaborato. Nel corso degli anni insieme ai suoi colleghi si è fregiato di aver promosso, organizzato e realizzato molte manifestazioni tra cui possiamo annoverare il “Butokusai 2000” di Roma in collaborazione con gli enti di Roma Capitale. Frequentemente si aggiorna partecipando a seminari sia in Italia che in Giappone. Dal 2016 si fregia del grado di Renshi V° Dan della Dai Nippon Butokukai per le discipline Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu Kobudo e Hoki Ryu Iaido. Nel 2000 la Dai Nippon Butokukai gli ricosce il grado di V° Dan nello Jujutsu. Nel 2012 è stato elogiato della qualifica di Maestro del dojo Kobukan di Roma dal M° Fabio Bardanzellu. Attualmente ricopre la carica di vice-presidente della associazione Kobukan Roma. Per esigenze didattiche e di responsabilità di docenza è stato certificato per interventi di primo soccorso, BLS-D e metodologia dell’allenamento. Oltre alle arti marziali, Stefano Farelli è appassionato di altri sport dove ha conseguito diversi brevetti e qualifiche.
La Dai Nippon Butoku Kai
La Dai Nippon Butoku Kai è la prima, e la più prestigiosa, organizzazione fondata in Giappone per preservare le arti marziali tradizionali ed il loro contenuto etico-filosofico.
Essa fu voluta dallo stesso Imperatore Meiji nella seconda metà del 1800 e, per tale motivo, assunse subito il ruolo di punto di riferimento per la conservazione della cultura delle antiche arti marziali.
In quel periodo il potere degli Shogun Tokugawa che, dal 1600, avevano imposto un severo regime di isolazionismo, fu restituito all’Imperatore Meiji ed il Giappone intraprese un processo tumultuoso di riforme e di sviluppo che avrebbe portato, in breve tempo, alla formazione di uno stato moderno, in grado di sostenere il confronto con i paesi maggiormente tecnologizzati dell’occidente.
In questo contesto nasce a Kyoto la Dai Nippon Butoku Kai, con il preciso intento di preservare le tradizioni culturali marziali giapponesi intese come discipline educative dai profondi contenuti etico-filosofici.
L’organizzazione, presieduta dal principe Kanemiya Kaniyashi Ou, generale dell’esercito imperiale, ottenne presto l’adesione dei più importanti maestri delle scuole classiche di tutto il Giappone.
Nel 1899 fu ricostruito il Butokuden, la sala di pratica più antica del paese, risalente al 794 d.C., che divenne anche la sede ufficiale dell’organizzazione.
Nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, il Comando delle Forze Alleate promulgò la direttiva di scioglimento di tutte le organizzazioni legate all’ambiente militare e, conseguentemente la Dai Nippon Butokukai, sciolse volontariamente il suo statuto sociale.
Nel 1952, quando, dopo la seconda guerra mondiale, il Giappone riacquistò la sovranità nazionale, fu possibile ricostituire l’organizzazione con un nuovo statuto.
Il principe monaco Higashi Fushimi Jiko, abate del tempio di Shoren In di Kyoto e cognato dell’Imperatore Hirohito, venne nominato presidente dell’organizzazione e riveste tale carica ancora oggi.
Nonostante le vicissitudini che hanno portato lo scioglimento e la ricostituzione dell’associazione lo spirito e i fini sono sempre rimasti gli stessi: trasmettere una cultura antica e i suoi valori di progresso fondati sull’autoeducazione, considerando la formazione di sé stessi come il primo, necessario, gradino per la costruzione di un’armonia universale
Per ulteriori informazioni consultare il sito della Dai Nippon Butokukai International Division www.dnbk.org.