E nel silenzio
un sibilo di spada.
Di nuovo pace.
Il Dojo (道場), letteralmente “il luogo dove si segue la Via”, è l’ambiente dove si svolgono gli allenamenti ma anche il simbolo del rapporto tra il praticante e l’arte marziale stessa. Anticamente erano piccoli locali situati nelle vicinanze di un tempio, ai margini delle foreste, o in generale presso luoghi ameni dove la pratica potesse avvenire con concentrazione e profondità. Oggi il dojo è più in generale uno spazio, spesso moderno, ovunque ci si possa riunire per praticare sotto la guida di un maestro.
Per noi è il riferimento fisico della nostra pratica, spazio familiare di condivisione aperta tra i praticanti, di trasmissione del sapere antico e di dono verso chiunque voglia approcciarsi alla pratica delle arti marziali tradizionali giapponesi.
Tenshin Shōden Katori Shintō-ryū
La Tenshin Shoden Katori Shinto ryu è una delle più antiche scuole di arti marziali giapponesi tutt’ora esistenti. Le scuole antiche nascono per fornire al Samurai una conoscenza quanto più completa riguardo l’utilizzo di tutte le armi del tempo. Questo perchè nei campi di battaglia, il samurai doveva essere pronto ad utilizzare qualsiasi arma avesse a disposizione. La Katori shinto ryu conserva quindi, nel suo complesso, gli insegnamenti delle discipline tradizionali del samurai: il Kenjutsu (tecniche di spada), yarijutsu (techiche di lancia), la naginatajutsu (tecniche di alabarda), il bojutsu (tecniche di bastone) e il kodachijutsu (tecniche di spada corta).
Lo studio del Katori Shinto Ryu è basata sulla ripetizione delle tecniche mediante i cosidetti Kajo o Kata. I Kata sono sequenze di attacco e contrattacco codificate dal fondatore della scuola Iizasa Chōisai Ienao intorno al 1600. Attraverso i Kata, l’allievo acquisisce, col tempo, la padronanza nell’utilizzo delle armi. Il Kata contiene, al suo interno, tecniche realmente efficaci ma codificate in movimenti che permettono la pratica senza rischi.
Hoki ryu
Lo Hoki ryu è una antica e importante scuola di Iaido giapponese.
Lo iaijutsu (tecnica dello Iai), evolutasi poi in Iaido, è un arte marziale sviluppatosi sul finire dell’epoca Sengoku (1615). Finito il periodo delle grandi battaglie il Samurai, ormai completamente immerso nei ruoli di amministrazione del Paese, doveva essere preparato a reagire velocemente e con precisione a qualsiasi tipo di aggressione che poteva avvenire alla sua persona o al suo Signore, in ogni momento della vita quotidiana. Da qui lo sviluppo di una tecnica (denominata Iai) che consentiva al samurai di estrarre velocemenete la spada dal fodero e, con lo stesso movimento dell’estrazione, rispondere all’attacco con una parata o con un contrattacco.
Il fondatore della scuola Hoki ryu fu Katayama Hoki no Kami Fujiwara Hisayasu. Celebre samurai che arrivò a dimostrare le sua abilità in un esibizione marziale al cospetto dell’Imperatore.
Fuden Ryu
La Fuden Ryu è un antica scuola giapponese specializzata nell’uso della Lancia (sojutsu).
Da un antico libro il principio ispiratore del Fuden Ryu è espresso dalla frase KAKE OKOREDOMO MIEZU, SAWAREDOMO KIKOEZARU (Il vento arriva, ma non puoi vederlo; senti che ti sfiora, ma non puoi ascoltarlo). La parola Fuden (Fu vento, den trasmissione, propagazione, spostamento) esprime il principio ispiratore del modo di usare la lancia studiato in questa scuola.
La lancia adottata nel Fuden Ryu è diritta , dalla punta di circa 10 cm la cui sezione risulta simile al frutto del ginko boloba . L’asta è leggermente conica verso la punta per migliorare il bilanciamento ed ha una sezione a sedici spigoli. La lunghezza totale raggiunge i 360 cm ponendosi come la lancia di lunghezza maggiore fra tutte quelle adottate dalle scuole di sojutsu note.