In tutti i paesi il cavallo, se risultava disponibile, sia per la sua effettiva presenza sul territorio, sia per la possibilità economica di possederne uno, fu utilizzato come compagno in battaglia. Anche in Giappone il nobile guerriero fece del cavallo uno dei suoi elementi distintivi e l’arte del cavalcare faceva parte del normale allenamento del bushi. Il combattere a cavallo necessita non solo di una perfetta intesa con il cavallo stesso, ma anche del saper maneggiare tutte le armi continuando a cavalcare e, in alcuni casi, del saper lasciare le redini per impugnare le armi con entrambe le mani. Il perfetto cavaliere doveva, inoltre, saper cavalcare a lungo senza stancarsi, percorrere ogni tipo di terreno ed attraversare fiumi o corsi d’acqua.